Perspicuo l’ultimo intervento del nostro V. Presidente avv. Marcello Furriolo in tema di studi universitari con il taglio appassionato storico e le riflessioni sul dispiegamento non convinte dell’assetto e funzioni della nostra Università Magna Graecia.
L’autonomia dell’Università non esclude che essa fa parte integrante del nostro tessuto sociale e che sia sorta e sorretta dall’apporto pubblico in direzione corrispondente, sicché è legittimo che si interferisca al riguardo.
In questo quadro, al di là delle lamentazioni populiste, non può negarsi come l’autonomia sia stata nel tempo sempre in separazione dalle istituzioni locali e che si sia mirato spesso in un protezionismo organizzativo e gestionale adeguatamente consono con l’evoluzione dell’assetto e delle funzioni, mentre altrove, anche nella nostra Calabria, si è arato diversamente, anche sottraendo e depauperando le legittime progressive funzioni di essa nostra Università.
La stessa sofferta e tormentata creazione dell’azienda unica ospedaliera con le sue incompletezze e le impostazioni spesso condizionate da compromessi personali sta ancora soffrendo.
Encomiabile lo sforzo dell’ultimo Rettore per dimostrare per esprimere che la Università Magna Graecia non è sulla via del declino e che notizie e anche le pubblicate classifiche non sono fondate in tal senso. Tali esternazioni vanno esaminate con concreto esame delle condizioni e dei rapporti.
Ritengo utile avviare anche un dibattito pubblico non con verbosità astratta, ma con rilievi puntuali e incitazioni concrete, perché come orgogliosamente ricorda Marcello Furriolo la Magna Graecia possa costituire non solo orgoglio della nostra terra, ma concreto volano scientifico e pratico di essa.